In questa news vogliamo approfondire alcuni temi riguardanti l’iscrizione volontaria degli stranieri al Servizio Sanitario Nazionale e i vari tipi di permessi di soggiorno ad oggi riconosciuti per la permanenza degli stranieri in Italia.
1. Iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale per stranieri titolari di un permesso di soggiorno per motivi religiosi
Come già ricordato nella nostra precedente news, la Legge di Bilancio 2024 (Legge 213 del 2023) ha aumentato a Euro 2.000,00 (dai precedenti Euro 387,00) il contributo annuale richiesto per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per gli stranieri che non hanno diritto all’assistenza pubblica.
Successivamente alle polemiche scatenate da questo aumento notevole, sono state approvate delle modifiche valide solo per alcune categorie di persone: infatti con il Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (convertito con modificazioni dalla Legge 23 maggio 2024, n. 67), il Governo italiano ha modificato l’ammontare del contributo annuo per l’iscrizione volontaria al Sistema Sanitario Nazionale per i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi religiosi abbassando l’importo a Euro 700,00, equiparandolo così a quello previsto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio.
La citata norma, infatti, all’art. 9 comma 7, ha stabilito che: “In considerazione dell’eccezionale afflusso di pellegrini e turisti previsto per le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica, per i titolari di permesso di soggiorno per motivi religiosi per i quali è prevista l’iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale ai sensi dell’articolo 34, comma 3, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’entità del contributo di cui al suddetto comma è fissato nella misura prevista dal comma 5 del citato articolo 34 per i casi di cui al comma 4, lettera a), del medesimo articolo”, ossia ad Euro 700,00.
Dal testo normativo appare chiaro che la motivazione principale del provvedimento sia l’eccezionale afflusso di pellegrini e turisti previsto per le celebrazioni del Giubileo del 2025.
Ricordiamo inoltre che il citato versamento non è dovuto dagli stranieri che percepiscono reddito di lavoro o un reddito fiscalmente ad esso equiparato (come la remunerazione per il sostentamento del clero) in quanto essi “hanno l’obbligo di iscrizione al Servizio sanitario nazionale e hanno parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani per quanto attiene all’obbligo contributivo, all’assistenza erogata in Italia dal Servizio sanitario nazionale e alla sua validità temporale” (Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, art. 34 comma 1).
Ricordiamo poi che il titolare di permesso di soggiorno per motivi religiosi, in alternativa all’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, può anche sottoscrivere “apposita polizza assicurativa con un istituto assicurativo italiano o straniero, valida sul territorio nazionale”, come previsto dall’art. 34 comma 3 del decreto legislativo n. 286 del 1998, c.d. T.U. dell’immigrazione.
2. Quali sono i principali tipi di permessi di soggiorno per stranieri in Italia?
I cittadini stranieri che intendono soggiornare in Italia oltre i 90 giorni hanno l’obbligo di possedere il permesso di soggiorno che è il documento ufficiale rilasciato dalla Questura della Provincia dove avrà luogo il soggiorno.
Ad oggi esistono in Italia diverse tipologie di permessi che sono legati allo specifico motivo del soggiorno in Italia. Vediamo i principali:
- LAVORO: per coloro che hanno trovato un impiego regolare in Italia e necessitano di un soggiorno prolungato per ragioni lavorative.
- STUDIO E FORMAZIONE: per gli studenti internazionali che sono ammessi a corsi di studio in università o altre istituzioni educative italiane.
- RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE: per coloro che si trasferiscono in Italia per andare a vivere con familiari già residenti come coniugi, figli minori o genitori.
- MOTIVI RELIGIOSI: come per i sacerdoti e i ministri di culto, nonché i membri di congregazioni religiose che entrano in Italia per partecipare a eventi religiosi significativi o per lavorare con organizzazioni religiose stabilite. Il permesso di soggiorno per motivi religiosi è anche fondamentale per chi deve partecipare attivamente a grandi eventi come il Giubileo 2025, perché può garantire che i pellegrini possano rimanere sul territorio italiano per tutta la durata senza infrangere le leggi sull’immigrazione.
3. Come si ottiene il permesso di soggiorno?
Per avere tutte le informazioni necessarie per richiedere un permesso di soggiorno (documenti necessari, costi e procedure), vi suggeriamo di consultare la pagina ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:
https://integrazionemigranti.gov.it/it-it/Altre-info/e/4/o/5/id/1/Il-permesso-di-soggiorno
4. Quanto dura il permesso di soggiorno per motivi religiosi?
La durata del permesso di soggiorno per motivi religiosi dura un anno e si fa in genere coincidere con il periodo in cui si svolge l’evento o l’impegno religioso. Per un’occasione speciale come il Giubileo 2025, il permesso può essere specificatamente richiesto al momento giusto per coprire tutto il periodo della festività religiosa, permettendo ai religiosi di vivere l’esperienza completa senza interruzioni legali o burocratiche.
Dato che la normativa in questione è piuttosto complessa, prevede eccezioni e spesso viene modificata dal legislatore (dunque non sappiamo se gli importi e le eccezioni sopra indicate verranno in futuro conservate), è raccomandabile che ogni questione personale venga attentamente valutata caso per caso, anche in funzione delle motivazioni e degli interessi della singola persona interessata.
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