L’Italia offre numerose opportunità per chi desidera avviare un’attività imprenditoriale, grazie a un mercato variegato e a un contesto economico che valorizza il Made in Italy.
Tuttavia, il processo di apertura di un’impresa richiede una serie di passaggi burocratici e amministrativi che è importante conoscere. In questa guida vedremo tutti gli step necessari per avviare un’attività in Italia, dai requisiti legali ai finanziamenti disponibili.
Qualora, invece, volessi ricevere assistenza diretta, il team di Fiat Lux Legal è a tua disposizione con avvocati esperti in diritto commerciale, societario e tributario: contattaci per ricevere assistenza immediata e personalizzata.
1. Individuazione della modalità di espansione
L’espansione di un’attività commerciale in Italia da parte di un soggetto straniero può avvenire attraverso diverse soluzioni, ognuna con specifici vantaggi e obblighi. Vediamo, di seguito, le principali:
- avvalendosi di soggetti terzi (quali agenti e/o distributori);
- aprendo una sede secondaria con rappresentanza stabile e/o un ufficio di rappresentanza;
- costituire una società dotata di propria autonomia giuridica.
Nei seguenti paragrafi, esamineremo dettagliatamente le diverse modalità. Tuttavia, è essenziale sottolineare l’importanza di consultare esperti legali e fiscali per assicurare la conformità alle normative italiane e per ottimizzare le opportunità di successo nel mercato.
1.1 Agenti e/o distributori
Un’impresa straniera può operare nel mercato italiano tramite terze parti, come agenti commerciali o distributori autorizzati. Questo permette di sfruttare le conoscenze locali per adattare le strategie di marketing e aumentare le vendite.
Ma quali sono le differenze tra queste due tipologie? Vediamole qui di seguito:
- l’agente commerciale è un intermediario indipendente che promuove le vendite per conto di un’azienda terza, ricevendo commissioni. Non acquista il prodotto, ma funge solo da mediatore;
- il distributore autorizzato, invece, acquista i prodotti e li rivende ai clienti in nome proprio, assumendosi il rischio di un’eventuale insolvenza del cliente finale. Spesso, il distributore deve acquistare quantità minime stabilite contrattualmente.
1.2 Sede secondaria con rappresentanza stabile e/o ufficio di rappresentanza
L’apertura di una sede secondaria in Italia da parte di una società straniera, definita anche stabile organizzazione, comporta l’esercizio di attività di produzione o commercio e, di conseguenza, l’assoggettamento a obblighi fiscali. La normativa di riferimento è l’articolo 162, comma 1, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
Per stabilire una sede secondaria in Italia, una società straniera deve formalizzare la sua costituzione attraverso un atto notarile, specificando l’ubicazione della sede e il nome della persona preposta. Successivamente, l’iscrizione al Registro delle Imprese deve avvenire entro 30 giorni dalla costituzione.
Per realizzare l’apertura della sede secondaria, sono richiesti i seguenti documenti:
- Un certificato ufficiale che attesti l’iscrizione della società straniera nel registro delle imprese del suo paese d’origine. Questo documento deve essere legalizzato, tradotto e giurato.
- Una delibera della società straniera che approva l’apertura della sede secondaria in Italia. Anche questo documento deve essere legalizzato, tradotto e giurato.
- Una procura notarile, nel caso in cui il legale rappresentante della società non possa firmare personalmente.
È fondamentale che tutti questi documenti siano legalizzati e asseverati. In caso contrario, il Notaio non potrà procedere con la redazione dell’atto necessario per l’iscrizione nel Registro delle Imprese.
2. Costituzione di una società autonoma
La costituzione di una società in Italia da parte di soggetti stranieri richiede la comprensione di alcuni passaggi e requisiti specifici. Ecco una panoramica generale:
- Codice fiscale: è indispensabile ottenere un codice fiscale italiano, sia per le persone fisiche che per le società straniere.
- Permesso di soggiorno (per cittadini extra-UE): i cittadini di paesi extra-UE devono possedere un permesso di soggiorno valido che consenta l’attività imprenditoriale. Le tipologie di permesso di soggiorno ammissibili includono, ma non sono limitate a, quelle per lavoro autonomo, lavoro subordinato, motivi familiari, e investimento.
- Condizione di reciprocità: per i cittadini extra-UE, potrebbe essere necessario verificare la “condizione di reciprocità”. Ciò significa che il paese di origine del cittadino straniero deve garantire ai cittadini italiani gli stessi diritti di costituzione di società.
2.1 Scelta della forma giuridica
Il primo passo è scegliere la forma giuridica più adatta al tipo di attività che si intende svolgere.
Tra le varie tipologie di società, la più utilizzata è la Società a responsabilità limitata (SRL), che può essere unipersonale o pluripersonale. Per la sua costituzione è richiesto un capitale sociale minimo di 10.000 euro, versato almeno per il 25% alla costituzione, se pluripersonale.
Esiste anche la possibilità di costituire una Società a responsabilità limitata semplice (SRLS) con capitale inferiore (minimo 1 euro), ma in tal caso il capitale deve essere interamente versato e la credibilità finanziaria potrebbe risultare limitata.
Altre opzioni, per quanto riguarda la scelta della forma giuridica, sono:
- Ditta individuale: la forma più semplice, ideale per chi vuole lavorare in proprio senza costituire una società.
- Società in nome collettivo (SNC) e in accomandita semplice (SAS): adatte per chi vuole avviare un’attività con più soci.
- Società per azioni (SPA): indicata per grandi imprese con un capitale sociale elevato.
2.2 Redazione dell’Atto costitutivo
L’Atto costitutivo deve essere redatto da un notaio e deve contenere informazioni come denominazione sociale, sede, durata della società, organo amministrativo e regole di funzionamento della società.
I soci stranieri devono inoltre ottenere un codice fiscale italiano e, se persone giuridiche, conferire la rappresentanza a un soggetto che possa operare in loro nome in Italia.
Una volta compiute tutte le formalità e raccolti i documenti necessari, la costituzione della società viene formalizzata dal Notaio, che ne verifica la conformità alla normativa italiana. Successivamente, la società deve essere registrata presso il Registro delle Imprese.
2.3 Apertura della Partita IVA
Per poter operare legalmente e procedere al versamento degli oneri tributari e fiscali, è necessario aprire una Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate.
2.4 Iscrizione alla Camera di Commercio
Tutte le imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica, devono essere iscritte al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della provincia di riferimento. Questa iscrizione è fondamentale per ottenere il riconoscimento legale dell’attività e per adempiere agli obblighi fiscali e amministrativi previsti dalla normativa italiana.
La registrazione avviene tramite la piattaforma digitale ComUnica, uno strumento che semplifica il processo burocratico permettendo di effettuare in un’unica operazione anche l’iscrizione all’INPS e all’INAIL, ove necessario.
Una volta completata l’iscrizione, l’impresa riceverà un numero di partita IVA e un codice REA (Repertorio Economico Amministrativo), essenziali per operare legalmente nel mercato.
Inoltre, la Camera di Commercio fornisce supporto e informazioni utili agli imprenditori, offrendo servizi di consulenza e strumenti per facilitare l’avvio e la gestione dell’attività.
2.5 Iscrizione all’INPS e all’INAIL
Oltre all’iscrizione al Registro delle Imprese, gli imprenditori devono registrarsi presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Questa iscrizione è necessaria per garantire la copertura pensionistica e l’accesso ai benefici previdenziali previsti per i lavoratori autonomi e gli imprenditori. L’importo dei contributi varia in base al regime fiscale adottato e alla categoria di appartenenza (artigiani, commercianti, liberi professionisti, etc.).
Se l’impresa ha dipendenti o collaboratori, è obbligatorio anche l’inserimento all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), che assicura la tutela contro eventuali infortuni o malattie professionali. Questo passaggio è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori e per rispettare la normativa sulla prevenzione degli infortuni. L’INAIL stabilisce l’importo del premio assicurativo in base al tipo di attività svolta e al livello di rischio associato, con l’obbligo per il datore di lavoro di rispettare tutte le misure di sicurezza richieste.
2.6 Permessi e licenze specifiche
Non tutte le attività possono iniziare senza autorizzazioni particolari. In molti settori, oltre all’iscrizione alla Camera di Commercio, è necessario ottenere permessi e licenze specifiche per operare nel rispetto della normativa vigente.
Vediamo i casi principali:
- Autorizzazioni sanitarie: attività come ristoranti, bar, pasticcerie e aziende del settore alimentare devono ottenere il nulla osta sanitario rilasciato dall’ASL di competenza. Questo documento attesta il rispetto delle norme igienico-sanitarie e della sicurezza alimentare, fondamentali per garantire la tutela dei consumatori.
- Licenze commerciali: negozi, attività artigianali, ambulanti e altri esercizi commerciali devono ottenere una licenza rilasciata dal Comune o dagli enti preposti, in base al tipo di merce venduta e alle caratteristiche dell’attività. Alcune attività specifiche, come la vendita di alcolici o tabacchi, richiedono autorizzazioni aggiuntive e il rispetto di normative più rigide.
- Autorizzazioni edilizie: imprese edili, agenzie immobiliari o qualsiasi attività che preveda interventi di costruzione e ristrutturazione devono ottenere permessi urbanistici e edilizi, rilasciati dagli uffici tecnici comunali. A seconda della tipologia di intervento, possono essere richiesti il permesso di costruire o la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che autorizza l’avvio dei lavori.
Per operare in piena conformità con la legge ed evitare sanzioni, è imperativo acquisire tutte le autorizzazioni necessarie. A tal fine, è fondamentale contattare gli enti locali competenti per ottenere informazioni dettagliate sui requisiti specifici del proprio settore di attività e avvalersi di consulenti specializzati, come avvocati e commercialisti, per semplificare e accelerare le procedure di ottenimento delle autorizzazioni.
2.7 Apertura di un conto bancario aziendale
Le società devono aprire un conto bancario aziendale dedicato per garantire una chiara distinzione tra le finanze personali e quelle dell’impresa. Questo non solo facilita la gestione delle entrate e delle spese aziendali, ma permette anche di mantenere una contabilità più trasparente e conforme alle normative fiscali.
Inoltre, disporre di un conto aziendale è spesso un requisito richiesto per effettuare pagamenti a fornitori, ricevere bonifici da clienti e accedere a strumenti finanziari specifici per le imprese, come fidi, prestiti e carte di credito aziendali.
L’apertura di un conto bancario aziendale aiuta anche a migliorare l’affidabilità e la credibilità della società agli occhi di partner commerciali, istituti finanziari e autorità fiscali.
2.8 Assunzione di dipendenti
Se un’impresa prevede di assumere personale, deve adempiere a una serie di obblighi normativi per garantire la regolarità del rapporto di lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Tra i principali adempimenti ci sono:
- Registrazione dei dipendenti presso l’INPS e l’INAIL: ogni nuovo dipendente deve essere iscritto all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per il versamento dei contributi previdenziali, che garantiranno la copertura pensionistica e altri benefici assistenziali. Inoltre, l’iscrizione all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è obbligatoria per garantire la protezione del lavoratore in caso di infortunio o malattia professionale. Il datore di lavoro deve effettuare la comunicazione di assunzione entro il giorno precedente all’inizio dell’attività lavorativa del dipendente.
- Rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore di riferimento: in Italia, la maggior parte dei settori è regolata da un CCNL, che stabilisce i livelli retributivi, gli orari di lavoro, le ferie, i permessi e tutte le altre condizioni contrattuali. Il datore di lavoro è obbligato a rispettare il contratto collettivo applicabile al settore di appartenenza per garantire equità e condizioni adeguate ai lavoratori.
- Garanzia della sicurezza sul lavoro secondo la normativa vigente: il rispetto delle norme di sicurezza è un requisito fondamentale per ogni azienda. Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.lgs. 81/2008) stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di adottare misure adeguate per prevenire infortuni e malattie professionali. Ciò include la valutazione dei rischi, la formazione obbligatoria per i dipendenti, l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI) e la nomina di un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).
Oltre a questi obblighi principali, il datore di lavoro deve gestire la busta paga, versare i contributi, garantire il rispetto della normativa sulla privacy e sulle pari opportunità, nonché monitorare eventuali aggiornamenti legislativi che possano influire sul rapporto di lavoro.
L’assistenza di un consulente del lavoro può essere essenziale per gestire correttamente questi aspetti e prevenire sanzioni.
2.9 Contabilità e obblighi fiscali
Una corretta gestione contabile e fiscale è essenziale per il successo di un’impresa e per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate.
Le principali responsabilità in ambito contabile e fiscale includono:
- Tenuta della contabilità: a seconda del regime fiscale adottato (ordinario o forfettario), l’impresa deve registrare tutte le entrate e le uscite, emettere fatture e conservare i documenti contabili per il periodo previsto dalla legge. Le imprese in regime ordinario devono redigere bilanci annuali e seguire regole contabili più complesse rispetto a quelle in regime forfettario, che prevede una gestione semplificata.
- Presentazione delle dichiarazioni fiscali: le imprese devono dichiarare i propri redditi e versare le imposte in base al fatturato e alla tipologia di attività svolta. Tra gli obblighi principali ci sono il versamento dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) o IRPEF per le imprese individuali. Inoltre, devono essere rispettate le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e delle comunicazioni fiscali obbligatorie.
- Versamento dei contributi previdenziali e tasse locali: oltre alle imposte nazionali, le imprese devono considerare il pagamento di tributi locali come l’IMU per gli immobili aziendali e la TARI per la gestione dei rifiuti.
Data la complessità della normativa fiscale italiana e la frequenza con cui vengono introdotti nuovi regolamenti, affidarsi a un avvocato esperto è spesso la scelta migliore per evitare errori e sanzioni. Un professionista potrà assistere l’imprenditore nella pianificazione fiscale, nella gestione dei pagamenti e nell’ottimizzazione della gestione finanziaria dell’azienda.
3. Conclusioni
Aprire un’attività in Italia richiede una pianificazione attenta e il rispetto di numerosi adempimenti burocratici, che variano in base alla forma giuridica dell’impresa, al settore di attività e alle normative locali e nazionali. Dalla registrazione dell’azienda alla gestione contabile, dall’assunzione di dipendenti alla sicurezza sul lavoro, ogni passaggio deve essere affrontato con cura per garantire il corretto funzionamento dell’impresa.
Sebbene il processo possa sembrare complesso, con le giuste informazioni e il supporto di professionisti qualificati, è possibile avviare un’impresa con successo e cogliere le opportunità offerte dal mercato italiano. Affidarsi a consulenti esperti, come avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, può semplificare notevolmente la gestione aziendale e consentire all’imprenditore di concentrarsi sulla crescita del proprio business.
Ecco quello che Fiat Lux Legal può far per te:
- Consulenza legale e fiscale per l’ingresso nel mercato italiano.
- Scelta della forma giuridica più appropriata per la tua attività.
- Costituzione di società e apertura di succursali.
- Redazione e negoziazione di contratti commerciali.
- Consulenza in materia di proprietà intellettuale.
- Pianificazione fiscale e ottimizzazione del carico fiscale.
- Assistenza nella gestione degli adempimenti contabili e amministrativi.
Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi di business in Italia.